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Il cardellino |
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Esistono diverse varietà di cardellino, che si differenziano da piccoli particolari, quali le sfumature di colore e la lunghezza del corpo. Il cardellino diffuso nel nostro areale è il carduelis carduelis noto sin dai tempi dell’Antica Roma e così denominato perché si ciba dei semi di cardo (cardus) di cui è ghiotto. In passato veniva catturato e tenuto in gabbia per le sue eccezionali doti canore, in seguito è stato ibridato con i canarini per migliorarne le capacità vocali. Oggi la cattura e il commercio dei soggetti selvatici è vietata e la legge permette la detenzione dei soli esemplari nati in cattività, o importati, in possesso dei documenti che ne attestino la provenienza, identificabili dall’anellino alla zampa. |
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La gabbia deve essere di dimensioni sufficienti a permettere all’animale di svolazzare con disinvoltura. Se gli esemplari sono più di uno meglio predisporre una voliera che potrà essere posta all’aperto durante i mesi caldi ma al riparo dalle intemperie e dalle correnti d’aria nei mesi invernali. L’osso di seppia, il grit e il bagnetto non dovranno mai mancare tra gli accessori all’interno della gabbia, oltre ovviamente ad abbeveratoio e contenitore per il cibo. Gabbia e accessori vanno puliti con frequenza e disinfettati regolarmente per evitare il diffondersi di malattie infettive. |
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Esistono diverse varietà di cardellino, che si differenziano... |
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La gabbia deve essere di dimensioni sufficienti a permettere... |
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