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Primavera è tempo di risveglio. E ognuno si riattiva a proprio modo.
Se tu apri le finestre per fare entrare la luce, c’è chi fa pigramente capolino dalla propria casa mobile, affacciandosi al mondo dopo un pisolino durato settimane.
Parliamo delle tartarughe.
In questa stagione, le dolci vecchine dalla spessa corazza escono dal letargo del periodo invernale. Quando le temperature sono molto rigide (indicativamente, da ottobre a marzo), infatti, le tartarughe cadono ‘addormentate’, per risvegliarsi con la primavera, quando il termometro torna a segnare almeno 10 gradi.
Un momento particolarmente delicato – quello del risveglio –, durante il quale questi animali tornano alla vita, dopo mesi di sonno.
Una fase che richiede tempo: la ripresa completa del metabolismo, difatti, avviene lentamente e si manifesta con il desiderio delle ‘vecchiette’ di godere del sole, dal quale attingere il calore.
La tartaruga si desta da una lunga notte ed è indebolita e disidratata.
In queste condizioni, niente è meglio di un buon bagno. Per favorire la reidratazione (affinché beva e urini), metti 'a mollo' la tua amica 'corazzata' in acqua tiepida (25-30°), per un quarto d'ora ogni giorno.
Dopo il bagno, lasciala libera di passeggiare nei suoi soliti spazi.
E, se sembra inappetente, non allarmarti: si tratta di uno stato del tutto normale, dopo il letargo. Riprenderà a mangiare dopo circa una settimana dal risveglio. |
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