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Molte persone sono attirate dal possesso di animali esotici, talvolta rari, che si incontrano con difficoltà: pesci tropicali, uccelli, iguane, serpenti, tartarughe, roditori, solo per citarne alcuni, sono in molti casi animali in via di estinzione o comunque protetti e devono essere salvaguardati e monitorati.
Non tutti sono però al corrente che l’acquisto di animali di questo tipo va accompagnato da un certificato che ne attesti la provenienza e la detenzione da registrare presso gli uffici del Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato.
CITES: una convenzione a livello mondiale
Nota anche come Convenzione di Washington, il CITES (Convention on International Trade of Endagered Species), firmata nel 1973 da molti Paesi tra cui l’Italia, ha lo scopo di salvaguardare il patrimonio naturale mondiale controllando il commercio indiscriminato di animali e piante in via di estinzione e la distruzione degli ambienti naturali, al fine di eliminare la cattura indiscriminata e distruttiva e scongiurarne l’estinzione.
Detto documento è composto da tre Allegati nei quali vengono riportati tutte le specie controllate e regolamentate.
Tre Allegati per migliaia di specie rare
Nel primo Allegato sono elencate oltre mille specie in grave pericolo di estinzione per le quali sono vietate sia la cattura sia la detenzione (esclusi i soggetti nati in cattività da coppie regolarmente importate e in possesso di certificazioni).
Nel secondo Allegato sono indicate le specie minacciate da estinzione ma che possono essere catturate, commercializzate e allevate solo se si è in possesso di permessi speciali e nel rispetto di prescrizioni e regole severe.
Nel terzo Allegato sono comprese le specie selvatiche protette provenienti da aree geografiche i cui Stati non permettono la cattura allo stato brado o la consentono limitandola a quote ben determinate e controllate.
Inutile sottolineare che l’acquisto di animali esotici, o comunque rari, non accompagnati da detto certificato sono fuorilegge e pertanto, oltre a una sanzione amministrativa, talvolta anche a una denuncia penale, si rischia la confisca dell’animale stesso.
Quindi attenzione agli incauti acquisti, fatti soprattutto in Paesi stranieri, dove trafficanti senza scrupoli offrono agli ignari turisti ogni sorta di animali endemici, molto spesso in via di estinzione.
Infine ricordate di comunicare e registrare sempre presso gli uffici del Corpo Forestale il possesso di un animale raro: detta registrazione non serve solo a essere in regola ma facilita la ricerca in caso di smarrimento dell’animale stesso. |
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